Dante: dialogo tra studenti e insegnanti

Molto riuscita la scelta di far rivivere Dante e il suo viaggio, attraverso il dialogo tra insegnanti e studenti. Lo ha fatto il Comune di Fidenza per il Festival Testo e Pretesto, dedicato quest’anno interamente a Dante e alla Commedia. Anche i nostri studenti e studentesse hanno partecipato con grande coinvolgimento. E vi invitiamo a rivederne i contributi.

Partiamo dal dialogo tra il professore Paolo Inzani e le studentesse Anna Marchignoli e Ginevra Zanardi, andato in scena il 3 giugno, finalmente in presenza nel cortile del Municipio. Qui ne vedete la registrazione.

https://www.facebook.com/comunedifidenza/videos/4349668638418508

 Prima di varcare le soglie del Paradiso, il prof. Paolo Inzani ha letto il celebre incipit del III Canto dell’Inferno, perché anche lì viene citato l’Alto Fattore, la Divina Potestate, la Somma Sapienza, il Primo Amore: Dio.

La chiave d’accesso scelta? L’amore di Dio. “L’escursione cosmica di Dante – avverte il prof. Inzani - finisce davanti alla Luce perenne che è Dio stesso, l’Amore che muove il Sole e le alte stelle. Luce e amore sono la stessa cosa”.

L’Amore di Dio partecipa alla creazione di un luogo terribile come l’Inferno? Il dibattito teologico viene lasciato sullo sfondo, ma dal punto di vista esperienziale si sottolinea che anche Cristo discende agli Inferi (una discesa che viene celebrata il Sabato Santo, lo stesso giorno in cui Dante-personaggio e Virgilio varcano le porte dell’Inferno). “Quindi nessuna esperienza umana, neppure la più disperata, è lontana dall’Amore di Dio”, spiega Inzani.

E qui iniziano le domande stimolanti delle studentesse: “Ma che tipo di amore può esserci all’Inferno?” Ed ancora: “L’Amore è un sentimento puro, basato su Fiducia, rispetto, e il perdono. L’eccessivo senso di giustizia non finisce forse per rendere un inferno le nostre vite?”. Si cita poi il libro di D’Avenia “Ciò che Inferno non è” e poi la stessa “Commedia” dantesca, nella sua difficoltà a muoversi, nel suo sentirsi inadeguato (“Io non Enea, non Paolo sono”, si schernisce Dante, ricordando i viaggi dell’eroe virgiliano e di San Paolo di Tarso). Le studentesse ci accompagnano poi, attraverso le terzine dantesche, all’arrivo di Beatrice, al dono della Grazia che fa accadere il viaggio verso la Luce.

Suggestivo il canto della docente professoressa Teresa Milella del liceo Paciolo D’Annunzio.  

 Vi invitiamo inoltre a rivedere lo stimolante dialogo tra la professoressa Beatrice Rebecchi e la studentessa Celeste Luisetti del Liceo Scienze Applicate dell’IISS Berenini.

 Il tema era: Il Viaggio nei tre Regni. In particolare si è indagata la questione: Purgatorio, elogio della vita imperfetta. Docente e studentessa si sono soffermate sulla passione politica di Dante, perché - si sono chieste insieme a noi - cosa c’è di più imperfetto delle perenne tensione dell’uomo alla ricerca di una migliore soluzione di Governo?

Il Festival si è articolato tra il 28 maggio e il 5 giugno con ospiti di rilievo come lo storico della Letteratura Giulio Ferroni, che – intervistato dall’assessore Maria Pia Bariggi – ha presentato il suo libro “L'Italia di Dante. Viaggio nel Paese della Commedia”; e il critico d’Arte e artista, nonché docente di scuola secondaria, Simone Ponzi che ha parlato de “Il volto di Dante”.

Tra gli eventi più originali, la “Maratona Divina”, arrivata persino all’ospedale di Vaio. “Di certo, i tantissimi eventi proposti sono stati tutti di carattere culturale e sociale – fa osservare la prof. Rebecchi - La Cultura, infatti, termine che deriva dal verbo latino colĕre ‘coltivare’, trova una delle sue applicazioni nel far sentire viva e collaborante una comunità, che, insieme, “peregrina” ed acquisisce saperi e partecipazione civile”.
d.men.