Berenini, Politecnico e web: Museo del Duomo on line


 

Gli studenti delle terze Liceo protagonisti tra cultura e sperimentazione. Un sito web e narrazioni multimediali per raccontare il Museo diocesano di Fidenza. E’ il risultato del progetto di alternanza scuola lavoro «Il Museo si racconta».

 

L’esperienza ha coinvolto le classi terze del liceo delle Scienze applicate dell’istituto Berenini e ha visto lavorare in sinergia la scuola, la Diocesi di Fidenza (in particolare la Fondazione San Donnino e il Museo diocesano) e il Politecnico di Milano.

Il progetto è stato presentato ieri mattina nell’aula regia del Berenini.

L’incontro si è aperto con i saluti della dirigente scolastica Rita Montesissa, poi la direttrice del Museo diocesano, Alessandra Mordacci, ha spiegato la genesi del progetto. «La scuola, e in particolare le professoresse Fanzini, Maramotti e Rebecchi, ci ha proposto un’innovativa esperienza di alternanza scuola lavoro –ha spiegato - . Si è dato così avvio a un percorso che ha visto gli studenti protagonisti di un’attività con un importante spessore culturale, una decisa impronta sperimentale e una ricaduta positiva per il territorio. Il Museo diocesano non deve essere una sagrestia impolverata ma un luogo che racconta la storia della comunità».

I ragazzi, con la supervisione del Politecnico di Milano, hanno realizzato un sito web (che sarà online prossimamente) e racconti multimediali con la storia della Cattedrale, del Museo e di Fidenza. Il tutto arricchito da approfondimenti vari, interviste agli esperti e ai cittadini e immagini e foto panoramiche.

 I contenuti del progetto «Il Museo si racconta» e il metodo di lavoro seguito sono stati illustrati nel dettaglio dai docenti del Politecnico di Milano Paolo Paolini e Nicoletta Di Blas e della loro collaboratrice Stella Casola. Presenti anche il vescovo monsignor Carlo Mazza che si è complimentato con i ragazzi del Berenini per il lavoro svolto e l’as sessore all’Istruzione Maria Pia Bariggi che ha ringraziato la scuola per «essersi spesa per un progetto per il territorio e la comunità».

 

(Annarita Cacciamani – Gazzetta di Parma 20 aprile)

 

 

 

Paolini: «La scuola come impresa, un'esperienza unica in Italia»

 

«Direi che potrebbe essere la prima, ma è certamente l’unica esperienza di questo tipo in Italia»: ha pochi dubbi, il professor Paolo Paolini del Politecnico di Milano, riguardo il lavoro compiuto sotto la sua guida dagli alunni del Berenini.

«Abbiamo costruito – ha detto il professor Paolini – un’alternanza scuola- lavoro del tutto nuova, immaginando addirittura di trasformare la scuola in un’impresa e così noi e i ragazzi, pur restando all’interno del liceo, ci siamo trasformati in un’azienda informatica vera e propria, realizzando il sito internet del Museo del Duomo e diocesano di Fidenza ».

Dunque, in presa diretta con il territorio, la scuola ha usufruito del supporto tecnico dell’università milanese, raccontando il museo dedicato a San Donnino. «Il fatto di doversi rapportare con un “commit - tente esterno”, in questo caso il Museo del Duomo – ha sottolineato il professor Paolini – ha rappresentato certamente una difficoltà per i ragazzi e così siamo stati noi a fare da “mediatori” della situazione aziendale: noi tenevamo i rapporti con il museo, i ragazzi lavoravano per noi, proprio come se fossimo un’azienda. Per maturare esperienze di contatto con il mondo esterno li abbiamo mandati a intervistare il sindaco della città e altri esponenti delle istituzioni, aprendoli a un rapporto diretto. In questo modo, il lavoro didattico che abbiamo fatto è stato quello della cosiddetta “acquisizio - ne di competenze”, non specificamente approfondite a livello tecnico, ma delle competenze “soft”, ovvero quelle che permettono di gestire un progetto.

Il nostro auspicio è – ha concluso Paolini – che il territorio recepisca questo messaggio e dia a questi ragazzi l’opportunità di rendere visibile ciò che hanno realizzato con questa esperienza. Sarebbe un esempio di interazione “win-win”, ovvero la scuola ci guadagna e il territorio ci guadagna».

 (Egidio Bandini – Gazzetta di Parma 20 aprile)