Intitolato al prof. Valerio Pelasgi il nuovo Meccatronic Lab

"Valerio è stato una parte essenziale di questa Scuola. Prima di tutto perché l’ha amata, sin dal lontano 1987, quando entrò al Berenini e cominciò da subito a collaborare perché la scuola, che stava muovendo i primi passi in autonomia dall’ITIS di Parma, potesse costruire una sua identità, trovasse spazi adatti, garantisse un’offerta formativa adeguata alle esigenze dei giovani, delle famiglie del territorio". 

Queste alcune delle parole che hanno accompagnato l'inaugurazione del nuovo Meccatronic Mec, intitolato alla memoria di Valerio Pelasgi. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco e presidente della Provincia Andrea Massari, personaità del mondo dell'impresa, il dirigente scolastico attuale Ferdinando Crespi. Hanno partecipato Marina, mamma di Valerio, e Valentina, la figlia. 

L'amato docente ci ha lasciato all'età di soli 65 anni, il 7 novembre scorso. La comunità scolastica del Berenini aveva partecipato al lutto anche attraverso una raccolta devoluta all'AIRC - Associazione italiana per la ricerca sul cancro. La ricevuta del versamento all'associazione è stata simbolicamente consegnata alla figlia e alle mamma di Valerio. 

Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato dall'ex dirigente scolastica del Berenini Rita Montesissa, pensato e scritto insieme al suo amico Gianfranco Guastini, che ha lavorato con lui fianco e fianco nell'Ufficio tecnico della scuola, e che oggi è Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi del Berenini. 

Ricordare il prof. Valeriano Pelasgi, Valerio, per tutti noi che abbiamo lavorato fianco a fianco con lui per parecchi anni, è un atto dovuto nei confronti dei sentimenti che ci hanno legato a lui come professionista, collega, amico e del profondo significato che la sua presenza ha avuto per il Berenini.

Valerio è stato una parte essenziale di questa Scuola e attraverso queste righe desidereremmo  ricordare a chi lo ha conosciuto e trasmettere a chi non lo ha conosciuto quei valori che abbiamo condiviso, quella visione di scuola che Valerio, con le sue parole e le sue azioni, ha sempre profondamente testimoniato.

Prima di tutto perché Valerio l’ha amata questa scuola, sin dal lontano 1987, quando entrò al Berenini e cominciò da subito a collaborare perché la scuola, che stava muovendo i primi passi in autonomia dall’ITIS di Parma, potesse costruire una sua identità, trovasse spazi adatti, garantisse un’offerta formativa adeguata alle esigenze dei giovani, delle famiglie del territorio.

Lungo il suo cammino lavorativo incontrò degni compagni di avventura, docenti e personale Ata, dirigenti, organi collegiali, studenti e genitori, enti e aziende esterne, che tanto hanno contribuito a costruire gran parte di quello che è oggi questo Istituto. Parte di quel personale è ancora in servizio, altri sono rimasti legati alla scuola perché sono membri dell’associazione Amici del Berenini , a cui Valerio era fiero aderire. 

Perché Valerio quando si organizzava qualcosa di nuovo, c’era sempre e ci incoraggiava quando a volte noi temevamo di non riuscire a realizzare compiutamente certe idee.  

Perché Valerio lavorava con impegno e grande senso di responsabilità: ogni evento lo curava con molta attenzione perché era Responsabile dell’ufficio tecnico e anche Responsabile della Sicurezza e vi partecipava per vedere se tutto funzionava.

Perché Valerio era sempre disponibile con tutti, perché il suo ufficio era un luogo dove tutti  passavano con grande frequenza, perché lì sapevano che lo avrebbero trovato disponibile (insieme a al xollega e amico Gianfranco, ndr) per dare a tutti una risposta, per gestire le problematiche, anche quelle più spinose. 

Perché Valerio aveva a cuore l’apprendimento degli studenti e quei laboratori, che oggi la scuola rinnova per stare sempre al passo con i tempi, erano mantenuti da lui e dall’ufficio tecnico efficienti, aggiornati e sicuri perché i ragazzi potessero esercitarsi al meglio per prepararsi alla loro professione.

Perché questo era Valerio e anche se un tragico destino ce lo ha strappato, i valori che ha incarnato rimarranno nei nostri cuori: che il suo nome sulla targa che andremo a scoprire tra poco sia sinonimo per tutti di amore e passione per il proprio lavoro, impegno e coraggio. Come il gingko biloba, l’albero dell’eternità, che abbiamo piantato nel giardino in occasione dei 25 anni d’autonomia, rimarrà ad accompagnare il futuro del Berenini, così che il fulgido esempio di Valerio rimanga per sempre associato a questa scuola ad indicare agli altri il profondo significato del lavoro e della cura del bene in una grande comunità.