In Erasmus a Stoccolma
Nell'ambito del progetto Erasmus+, gli studenti e le studentesse degli indirizzi CAT e MODA hanno partecipato alla mobilità di gruppo a Stoccolma, capitale della Svezia.
Il progetto, finanziato con i fondi europei, si è focalizzato sulla sostenibilità ambientale e sull'imprenditorialità. Per i nostri ragazzi è stata sicuramente un'esperienza indimenticabile e di grande valore formativo, soprattutto a livello personale.
Potete approfondire alcuni aspetti del viaggio, leggendo questo articolo a cura del giornalino di Istituto, e dando un'occhiata alle foto dei nostri ragazzi.
Intervista al nostro mitico professor Bruni, il capo comitiva
di Davide Papp*
Dal 20 al 26 novembre un affiatato gruppo di studenti e studentesse degli indirizzi CAT e Moda sono partiti alla volta a Stoccolma, capitale della Svezia, ricambiando il viaggio che i giovani svedesi avevano vissuto qui ‘a casa nostra’ (Fidenza e il Berenini) ad ottobre.
Per raccontare al meglio il nostro viaggio in Svezia ho deciso di intervistare il prof. Roberto Bruni che è stato il nostro accompagnatore insieme alla professoressa Beatrice Barilli in questa fantastica avventura.
Buongiorno prof, prima di tutto le volevo chiedere: come si è trovato in Svezia?
“Mi sono trovato molto bene, tranne per il freddo nonostante abbia portato con sé la neve. E' stata una bellissima esperienza dove voi ragazzi ci siete rivelati affidabili e responsabili e avete seguito le varie attività didattiche proposte. I professori della scuola ospitante sono stati molto accoglienti e gentili".
Per quanto riguarda il meteo, secondo me abbiamo vissuto un'esperienza ancora più autentica. Lei è d'accordo?
"Sì, all'inizio è stato difficile, siamo passati da 20 gradi a -4. Negli ultimi giorni però il nostro corpo si era abituato e c'era addirittura chi toglieva la giacca dal caldo".
Quali sono le principali differenze che ha notato tra la scuola italiana e la scuola svedese?
"La prima differenza riguarda l'orario scolastico, infatti loro mangiano e passano il pomeriggio a scuola ma paradossalmente svolgono meno ore di lezione rispetto ai nostri studenti; questo permette loro di avere più intervalli per socializzare e stare in compagnia. Ho notato che le loro lezioni sono molto pratiche, anche nelle materie umanistiche, dove allenano persino il linguaggio del corpo. L'ultima differenza che mi ha colpito parecchio è stata avere una materia dove gli studenti aprono e costruiscono un'azienda vera e propria dove vendono quello che producono oppure quello che fanno produrre ad altre imprese. Questo permette loro di gestire un’attività che potrebbe durare nel tempo e produrre milioni di fatturato".
Ha trovato differenze tra gli studenti italiani e svedesi?
"Sinceramente no, però posso dire che ambo le parti hanno avuto un riscontro molto positivo da questa esperienza".
Cosa ne pensa del gruppo che si è creato tra gli studenti di questa esperienza?
"Fin da quando ci siamo incontrati a Fidenza ho notato come tutti gli elementi si sono integrati alla perfezione, il che ha creato un bellissimo e affiatato gruppo fin dal primo giorno".
* Redattore del giornalino di Istituto Youth's Voice e Studente della 4° CAT, selezionato per l'esperienza Erasmus