Lezioni di vita – La testimonianza dell’ingegner Angelica Dallara

LEZIONI DI VITA  – La testimonianza dell’ingegner Angelica Dallara.
La vicepresidente di Dallara Automobili in dialogo con studenti e studentesse 

Come conciliare tempi di vita familiari e l’attività professionale? Come valorizzare la presenza di tutti i lavoratori all'interno di una grande azienda che oggi conta 800 dipendenti? Come può avvenire un passaggio di successo dal fondatore alla seconda e alla terza generazione? Cosa significa operare in un’area come la Val Ceno, sull’Appennino emiliano, dove portare ‘lavoro’ significa portare ‘valore’ ad un territorio? E poi quesiti tecnici sul settore automotive e motosport, ad esempio sul bilancio della collaborazione con Haas in Formula 1, o sulle innovazioni più recenti introdotte nell’aerodinamica dei telai. 
La preziosa testimonianza dell’ingegnere Angelica Dallara, vicepresidente della Dallara Automobili, ospite dell’Istituto superiore Berenini, ha stimolato in studenti e studentesse una vivace curiosità e tante domande.

Donne e discipline Stem 

L’incontro è stato organizzato dal Comune di Fidenza presso in Berenini, nell’ambito di alcuni incontri sulla valorizzazione di professionalità femminili, in particolare negli ambiti STEM. 
La vicepresidente di Dallara si è aperta, parlando ai giovani della propria esperienza ma anche offrendo importanti spunti di Orientamento per le scelte post- diploma. Per tutti, una bella iniezione di fiducia quando ha sottolineato: “Studenti e studentesse italiane, una volta usciti dal nostro sistema formativo superiore, post diploma (ITS) e universitario, sono in grado di pensare ‘out of the box’, ovvero in maniera non convenzionale ma creativa con un atteggiamento di problem solving che esce dai confini della ripetizione e delle formule”.

Eta' media in azienda: 33 anni 

La Dallara conosce bene le professionalità giovani visto che nell’azienda l’età media è di 33 anni. Tanti giovani vengono formati alla Innovation Farm - di cui Dallara è partner- che promuove un percorso post diploma ITS a Fornovo, e alla Dallara Academy che è sede del secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Racing Car Design della Motorvehicle University of Emilia Romagna, sodalizio fra gli atenei regionali e le storiche case automobilistiche della Motor Valley italiana.

https://www.dallara.it/it/dallara_academy/areauniversitaria

Angelica: da tecnico a imprenditrice

Quanto a studi e professionalità, ma anche a valori e spirito imprenditoriale, Angelica Dallara ha seguito leorme del fondatore dell’azienda: il padre Giampaolo Dallara che, laureato in Ingegneria Aerospaziale, giovanissimo e promettente venne chiamato dalla Ferrari, assunto dal leggendario Enzo Ferrari. Progettà auto da corsa anche per Lamborghini. Poi, nel ’72, fondò la Dallara Automobili da competizione: composta da tre persone, aveva la sede nel garage dietro la casa di famiglia.

Una volta uscita dal liceo Marconi di Parma, Angelica - ben consigliata dal padre- scelse di iscriversi adIngegneria aerospaziale al Politecnico di Milano (dove le donne allora erano solo il 2%). Di fronte agli studenti di oggi, non nasconde le difficoltà che si trovò ad affrontare con alcuni esami ostici: “erano sfidanti ed erano proprio quelli che ti facevano crescere”.

Tra Galleria del vento e maternità: la spinta verso il nuovo e la dinamicità 

Una volta laureata, la naturale applicazione di ciò che aveva imparato sull’aerodinamica la trovò lavorando alla famosa Galleria del Vento della Dallara di Varano de’ Melegari. “Furono gli anni in cui sperimentammo il tappeto mobile: la nostra galleria del vento, nell’84, fu la prima in Italia ad esserne dotata”. 

Poi arrivò appunto il primo di quattro figli. Angelica si sofferma sulla fase del rientro in azienda dopo la maternità: “Passai ad un altro settore, il reparto di analisi strutturale dei telai delle auto da corsa, un lavoro che era per lo più al computer, più conciliabile con i tempi della famiglia rispetto alle giornate passate alla Galleria del Vento”.

“La maternità – dice – è stata come un master di management, perché gestire figli, casa, lavoro ti porta ad essere meno dispersiva e a concentrarti sugli obiettivi. La maternità ha migliorato il mio approccio alle relazioni. Certamente il reinserimento sul luogo di lavoro dopo un periodo a casa, non è facile e proprio questa esperienza mi ha permesso di ideare percorsi di rientro alla maternità per le nostre dipendenti. La percentuale di donne in Dallara è del 17% e ogni anno aumentiamo dell’1%. Le quote rosa? All’inizio sono necessarie per scardinare una situazione. Poi diventa questione di competenze e di persone, più che di genere. A tutti vanno date opportunità; la nostra è una realtà inclusiva”.

La Fondazione dedicata alla sorella Caterina

Angelica ricorda poi il momento doloroso della perdita prematura della sorella Caterina, nel 2007, per un tumore al sistema linfatico. Era laureata in Ingegneria Gestionale e curava tutta la parte amministrativa e manageriale dell’azienda. A lei è dedicata la Fondazione Caterina Dallara fortemente voluta dall’ingegner Dallara e che – nata nel 2021 – si prende cura del territorio, occupandosi di persone fragili o della promozione di attività per le nuove generazioni (ha creato ad esempio aule studio e sala civica ad uso sociale e culturale per la comunità di Varano) e per lo sviluppo delle aree interne (l’Appennino a rischio spopolamento).

“Dopo la scomparsa di mia sorella, vissi un ulteriore cambiamento: per prepararmi ad un nuovo mestiere, dovetti passare dall’essere un tecnico ad affinare competenze manageriali”.

La curiosità e la voglia di imparare l’hanno sempre guidata; insieme alla consapevolezza che la dinamicità è fondamentale: “Se resti fermo vieni mangiato dal mercato”. Un esempio della sua inesauribile voglia di imparare? “Mi sono messa a studiare sostenibilità ambientale e abbiamo realizzato interventi importanti: i pannelli fotovoltaici sui nostri edifici, le piantumazioni di alberi per compensare la produzione di C02 (che è comunque stata ridotta con politiche di risparmio energetico), fino a raggiungere la Carbon Neutrality. Scegliamo di acquistare l’energia elettrica (anche il riscaldamento in azienda) solo da fonti rinnovabili certificate”.

(https://www.fondazionecaterinadallara.org/

Dallara proiettata sul futuro: cura dell'ambiente, dei lavoratori, del territorio 

Sulla transizione alla terza generazione, Angelica Dallara dice: ““I miei figli devono essere liberi di scegliere se entrare a lavorare in azienda oppure seguire un’ altra strada: la loro strada. Ma nel frattempo dobbiamo cercare di preservare la continuità aziendale. Ecco perché io e mio padre abbiamo sottoscritto nel 2022 quello che si chiama ‘trust’”. Si assicura che, nel quadro del passaggio generazionale, le iniziative imprenditoriali avviate da Giampaolo e Angelica Dallara nella Dallara Automobili spa, siano trasferite ai propri discendenti con l’ausilio di un trustee che garantisce continuità di intenti e di linee direttive: no alla delocalizzazione dell’azienda, né alla vendita, ad esempio; sì agli investimenti su ricerca e sviluppo.

  

 “Tutto questo perché – evidenzia Angelica - il territorio dove Dallara è nata, cresciuta, ci sta a cuore e siamo consapevoli di essere in loco una presenza essenziale per generare lavoro, sviluppo sociale ed economico, e costituire un freno allo spopolamento della valle”.

All’incontro sono intervenuti la vicesindaca Maria Pia Bariggi (“importante per le donne vedersi rappresentate in posti di potere”), l’assessora all’istruzione Elisa Illica Magrini (medico del lavoro, si è diplomata proprio al liceo scienze applicate del Berenini), l’assessore allo sviluppo Franco Amigoni che ha richiamato la partecipazione del mondo della scuola alla rassegna “Terra incognita”. Presente anche l'ex dirigente del polo Gadda di Fornovo Margherita Rabaglia, ambassador di Indire. Ferdinando Crespi, dirigente scolastico del Berenini, ha fatto fatto da padrone di casa e da moderatore dello stimolante incontro, e ha evidenziato l’aumento costante del numero di iscritte al Berenini, in tutti gli indirizzi (tecnici e liceo).

Donata Meneghelli