Notizie dalla Germania


ponino

 

Nove studenti delle classi 4^ ITI del Berenini si trovano in questi giorni a Salzgitter  in Germania dove resteranno per quattro settimane, accompagnati per un primo periodo dal prof. Fabio Avanzi e poi dalla prof. Simona Cornali.

Gli studenti svolgeranno attività di Alternanza presso due importantissime aziende, la Volkswagen e la MAN Truck & Bus.

Avranno inoltre modo di partecipare ad eventi, visitare altre località della Germania e altre realtà aziendali.

Viaggio e soggiorno degli alunni e degli accompagnatori sono interamente finanziati grazie al fatto che il progetto del Berenini è risultato vincitore di un bando del PON 2014-2020, e quindi con fondi europei. Il prossimo anno l’Istituto intende partecipare alla seconda edizione del Bando.

Il progetto è stato reso possibile inoltre dalla collaborazione con la scuola BERUFSBILDENDE SCHULEN Fredenberg, che ha organizzato i contatti con le aziende e il soggiorno degli studenti, e a cui va quindi il nostro ringraziamento.

 La collaborazione tra il nostro istituto e la BERUFSBILDENDE SCHULEN Fredenberg è nata da un evento organizzato dall'Istituto Goethe di Roma a cui aveva partecipato il Dirigente Scolastico dott.ssa Rita Montesissa. Già lo scorso anno due docenti tedeschi hanno visitato il Berenini e alcune aziende del territorio. Una collaborazione davvero fruttifera!

Di seguito le prime notizie arrivate dal prof. Fabio Avanzi:

 

La caratteristica principale della collaborazione tra le scuole e le aziende tedesche è il cd. “sistema duale”, grazie al quale gli studenti frequentano per due giorni alla settimana le lezioni a scuola e per 3 giorni alla settimana lavorano in azienda.

Le aziende dove sono stati inseriti i nostri studenti, VOLKSWAGEN e MAN, dispongono entrambe di una “Accademia di formazione interna” nella quale trovano posto decine di studenti ogni anno. È davvero molto interessante immergersi in queste realtà aziendali nelle quali i laboratori professionalizzanti, che servono per preparare i futuri dipendenti, sono dotati di attrezzature all’avanguardia e di personale interno addetto alla formazione.

I nostri studenti sono stati accolti benissimo dai pari età tedeschi e dai tutor aziendali i quali hanno fin da subito fornito loro un iniziale corso sulla sicurezza, una splendida visita dei reparti produttivi di entrambe le aziende e le prime mansioni da svolgere nei laboratori di entrambe le Accademie. Gli orari di lavoro sono completamente diversi dai nostri: si inizia alle 06.45 e si prosegue fino alle 11.00, pausa pranzo di 30 minuti per poi riprendere alle 11.30 per terminare alle 14.45.

In bocca al lupo ragazzi.

 

VISITA ALLA AUTOSTADT di WOLFBURG

Wolfburg, 12 maggio 2018

Autostadt di Wolfburg: forse non ho proprio chiaro che cosa sia di preciso. Di certo è una incredibile “invenzione commerciale” in grado di mobilitare centinaia di migliaia di famiglie tedesche ogni anno. In che cosa consiste? In un parco a tema enorme, di oltre 25 ettari di superficie, nel quale trovano posto gli edifici voluti per l’Expo dell’anno 2000 di Hannover e nei quali sono presenti le novità automobilistiche del gruppo Volkswagen. Non solo. Si trovano diversi ristoranti, alberghi, un museo automobilistico, curiosità, giochi per i più piccoli e tanto altro. In sostanza, Autostad è il tentativo (riuscitissimo) di coniugare tecnologia, cultura e bellezza per andare incontro alle esigenze di tutta la famiglia. E le famiglie si recano all’Autostadt, non solo per ritirare la propria auto nuova, ordinata presso un qualsiasi concessionario in terra tedesca, ma anche per trascorrere una o più giornate diverse dal solito. Da qui numeri pazzeschi: una capacità di consegna che può arrivare fino a 600 autovetture al giorno e 160.000 in un anno. Il cliente al centro di tutto, con personale disponibile a spiegare tutti i comandi “particolari” dell’auto appena acquistata e una pista di prova dove percorrere i primi chilometri in totale sicurezza.

Questo è Autostadt di Wolfsburg, e noi abbiamo avuto l’opportunità di visitarlo accompagnati dal Dott. Giovanni Capogrosso, dirigente di Autostad e perfetto padrone di casa.

 

VISITA alla VOLKSWAGEN

Salzgitter, 14 maggio 2018

Dopo la visita alla MAN della scorsa settimana e dopo la visita alla Autostad di Wolsburg di sabato scorso, all’appello mancava soltanto la visita alla Volkswagen di Salzgitter, nello stabilimento dove stanno lavorando i nostri studenti e nel quale vengono prodotti i motori delle autovetture del gruppo Volkswagen.

Si è trattato di un’altra emozionante visita aziendale, durante la quale abbiamo constatato l’organizzazione e la capacità produttiva di questo gigantesco stabilimento. Non possiamo rendere l’idea delle dimensioni: possiamo soltanto dire che il giro all’interno dello stabilimento l’abbiamo fatto in auto, rigorosamente elettrica, e ogni tanto ci fermavamo per assaporare le meraviglie tecnologico-produttive di qualche particolare reparto. Migliaia di lavoratori tutti impegnati per realizzare i motori delle autovetture del gruppo Volkswagen che escono da questo stabilimento. Dall’inizio delle attività, si contano oltre 56 milioni di motori prodotti. Anche i motori delle mitiche Bugatti Chiron e Bugatti Veyron, mostri tecnologici capaci di erogare oltre 1100 CV di potenza e di spingere le auto ad oltre i 400 km/orari, escono da questo stabilimento per essere portati in Francia dove verranno installati sulle pochissime vetture prodotte per una clientela milionaria.

Un’immensa catena di montaggio dove robot e lavoratori si trovano a stretto contatto fisico e dove il lavoro di gruppo prevale sull’individualismo.

Un’altra grande opportunità di crescita professionali per tutti quanti noi, un’altra opportunità per vivere pienamente la società tedesca di questo territorio.

 

Ecco ora il primo racconto della prof. Simona Cornali, arrivata in Germania Sabato 19 maggio per sostituire il prof. Avanzi che torna a casa:

 

VISITA a SALZGITTER LEBENSTEDT

Salzgitter Lebenstedt, 20 maggio 2018

L’esperienza formativa non poteva non prevedere visite ed escursioni per esplorare il territorio della Bassa Sassonia dove ha sede una delle più grandi acciaierie del mondo, la Salzgitter AG. Grazie alla estrema disponibilità del personale docente tedesco, visitiamo in compagnia di Frau Rose, la cittadina di Salzgitter Lebenstedt e i suoi monumenti che celebrano la produttività industriale di questa regione, oltre alle ricchezze naturalistiche quali il meraviglioso lago che rappresenta un'oasi di relax per  cittadini e visitatori come noi.

 

VISITA a GOSLAR e le miniere di RAMMELSBERG

Goslar, 21 maggio 2018

Il ponte di Pentecoste ci concede un giorno in più per conoscere due gioielli dell’arte e dell’architettura industriale tedesca: la città imperiale di Goslar e le miniere di Rammelsberg, dichiarati patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.

Passeggiando per i vicoli del centro storico comprendiamo immediatamente di essere in presenza di un borgo perfettamente conservato, che offre spettacolari scorci su edifici tipici “a graticola” chiese gotiche, musei d’arte moderna oltre allo storico palazzo imperiale, eretto intorno all’anno mille che per duecento anni ospitò imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero.

Ma il fiore all’occhiello della nostra esplorazione è il complesso museale di Rammelsberg, che ha continuato ad estrarre milioni di tonnellate di minerali come rame, piombo e zinco sino al 1988, quando le risorse furono dichiarate esaurite.

Gli impianti sono così ben conservati che non ci facciamo sfuggire l’occasione per percorrere le Gallerie Roeder- Stollen seguendo il percorso dove un tempo scorreva l’acqua che forniva energia motrice alle quattro gigantesche ruote idrauliche: un vero capolavoro di ingegneria mineraria !

 Un’occasione unica anche per riflettere sul valore del “lavoro”  soprattutto quello di minatori, costretti a percorrere chilometri di cunicoli in condizioni difficili di scarsa visibilità, illuminati da una piccola lampada a olio, a contatto costante con fumo, fuoco e gas anche tossici, immersi  spesso con i piedi nell’acqua per ore, per non parlare dello sforzo fisico che la lavorazione delle pareti rocciose richiedeva. 

VISITA a BERLINO

Berlino, 26 maggio 2018

Sì, ce l’abbiamo fatta ! Visitiamo una delle metropoli più stimolanti ed emozionanti d’Europa  in questa splendida giornata di sole e siamo subito entusiasti sin dall’arrivo nella grande e moderna stazione centrale.

Il nostro tour inizia con un tuffo nella storia del secondo dopoguerra, nella zona della città che era territorio della DDR, scegliendo di vedere quella che è considerata una galleria d’arte moderna a cielo aperto, la East Side Gallery, non molto lontano da Alexanderplazt.  Un chilometro e mezzo di muro dipinto a graffiti da artisti provenienti da tutto il mondo che hanno voluto lasciare il loro messaggio di pace e unione su quella parete che per quasi trent’anni ha separato famiglie, cittadini, persone comuni come noi.

Non possiamo non fare qualche scatto ai murales più celebri, come quello del bacio tra Hoenecker e Bresnev, o quello dell’auto simbolo della Germania dell’Est, la Trabant mentre infrange il muro.

La nostra tappa successiva è l’altissima Fernsehturm (torre della televisione) che, con i suoi 365m compresa la sfera rotante è, assieme alla piazza che la ospita  Alexanderplatz, punto di riferimento per tutti i berlinesi. Ci piacerebbe salire con l’ascensore al ristorante nella sfera, ma il tempo ci costringe a proseguire verso quella che è considerata una “acropoli dell’arte” ovvero l’Isola dei Musei, poiché consiste in cinque musei adiacenti costruiti tra il 1824  e il 1930 su una piccola isola formatasi nella Sprea, il fiume cittadino. Essi raccolgono opere e reperti che raccontano di seimila anni di storia ma non basterebbe un giorno per vederli e ci dirigiamo quindi verso un’altra icona di Berlino, la porta di Brandeburgo camminando lungo il famoso e bellissimo viale alberato Unter den Linden, del quale ammiriamo l’ampiezza e la sontuosità, impreziosita dagli edifici neoclassicheggianti che ospitano le maggiori ambasciate del mondo.

Decine di persone si affollano sotto le imponenti colonne della Porta di Brandeburgo tra i cinque varchi di passaggio verso il Tiergarten, che proprio oggi ospita una competizione amatoriale a favore delle donne.

Un imponente valico sormontato da una quadriga che, apprendiamo leggendo, venne trasportata in una cassa come bottino di guerra da Napoleone nel 1807, ma restituita alla popolazione alcuni anni dopo ancora nel suo imballo originale dai prussiani che ne aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l’asta in mano alla dea della pace.

Nell’attraversare la porta per dirigerci a visitare il Bundestag e la sua magnifica cupola, vediamo sulla pavimentazione stradale ancora i segni del muro che divideva la città proprio nel suo cuore più istituzionale e ne creava una frattura che solo la tenacia e il lavoro continuo dei tedeschi hanno potuto ricucire.

Finalmente giungiamo sulla enorme terrazza del Parlamento tedesco e in un attimo tutto quello che abbiamo visto sinora scompare davanti alla bellezza di quello che gli occhi riescono a vedere: un panorama mozzafiato sulla vastità del Tiergarten e sugli edifici ministeriali che si affacciano sulla Sprea e via oltre tutto il verde sino alla Colonna della Vittoria dorata, bellissima nella sua lucentezza.

Entriamo nella cupola trasparente di acciaio e vetro progettata dall’architetto Norman Foster che ci conduce in un percorso guidato lungo le rampe elicoidali sino al punto più alto e panoramico, al di sotto del foro. Si tratta di un gioiello architettonico di indubbia bellezza che sfrutta un sistema di risparmio energetico per alimentarsi. All’interno dell’imbuto, nascosto dietro gli specchi, un impianto di recupero del calore, sfrutta l’energia termica dell’aria uscente dall’Aula plenaria per riscaldare l’edificio. E’ l’intero quartiere parlamentare a potersi definire eco: al suo interno ci sono centrali di cogenerazione, i cui motori funzionano a biodiesel, carburante ricavato dalla colza.   

Ci dispiace lasciare l’edificio ma è tempo di proseguire e vedere un ultimo luogo simbolo di quella odiosa pagina nella storia della Guerra Fredda, ovvero il Checkpoint Charlie. Vedere un posto di blocco situato tra il settore sovietico e quello americano, che ha avuto un ruolo così importante dopo la costruzione del Muro nel 1961 e che è stato teatro di scontri e morti violente, trasformato in una attrazione turistica e commerciale ci delude abbastanza quindi proseguiamo lungo la vicina Prinz-Albrecht-strasse dove possiamo ancora vedere una parte di muro originale e documentarci sulla nascita e creazione del regime di terrore instaurato dai nazionalsocialisti nella Germania nel periodo che va dal 1933 al 1945. Si chiama “Topografia del Terrore” ed è una esposizione stabile all’aperto di fotografie e riproduzioni di documenti situata vicino all’edificio che era quartier generale della polizia segreta tedesca (Gestapo).

Stanchi ma molto soddisfatti per la bellissima giornata, torniamo sapendo che quello che abbiamo visto non ci può bastare: Berlino torneremo !!!

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